La Storia della Basilica


Maestoso e complesso edificio religioso, prezioso scrigno di mirabili opere d' arte antiche e contemporanee nonchè custode delle spoglie mortali di S. Antonio, la Basilica del Santo è una grandiosa costruzione in stile romanico-gotico con otto cupole e campanili orientaleggianti. Fra le innumerevoli opere d' arte custodite al suo interno emergono gli affreschi di Altichiero e di Giusto de' Menabuoi (fine del Trecento); il Crocifisso, le statue e i rilievi in bronzo dell' Altare maggiore, opere insigni di Donatello (1444-1448): l' altare del Santo e la Cappella del Tesoro. A fianco della Basilica sorgono l' oratorio di S. Giorgio, con un grande ciclo di affreschi di Altichiero (1379-1384), la Scuola del Santo, che conserva tre celebri affreschi di Tiziano (1511), e il museo Antoniano, dove sono esposte opere d' arte, oreficerie ed antichi paramenti sacri di notevole importanza. Sul sagrato si eleva la statua equestre di Donatello, compiuta nel 1453.

Dopo la morte di Fra' Antonio iniziò la disputa per la custodia del sacro Deposito; il 17 Giugno 1231 la Salma venne condotta nella chiesetta di Rutena, là dove è tuttora.I Francescani, infatti, non appena Gregorio IX ebbe canonizzato S. Antonio (30 Maggio 1232), decisero, sull' esempio di quanto si stava facendo ad Assisi, di erigere, a fianco della troppo angusta S. Maria Mater Domini, una chiesa maggiore, che custodisse l' arca del Taumaturgo.

Ebbe quindi inizio nel 1232 la costruzione della Basilica,durata ottant' anni. Incerto è quanto sia stato fatto dal 1232 al 1256; i lavori furono certo rallentati dalle allora difficili condizioni politiche di Padova e della Marca, in seguito alle quali minori aiuti finanziari potevano venir dati dai Frati, poveri per la loro regola. I lavori ebbero una forte accelerazione dopo la liberazione della città dalla tirannia di Ezzelinoda Romano (1256), episodio che venne attribuito all' intercessione del Santo. L' 8 Aprile 1263 l' Arca del Santo venne traslata alla nuova chiesa, sotto la terza cupola. Ma la fama del prodigio della lingua (che fu trovata incorrotta e flessibile) moltiplicò il numero dei pellegrini e la chiesa apparve insufficiente a contenerli. Allora il Comune di Padova decise di contribuire economicamente fino al completamento dell' edificio.

L' ultima fase dei lavori si concluse intorno al 1297; la chiesa, ultimata, fu inaugurata con la solenne, definitiva traslazione dell' Arca di S. Antonio nel suo vecchio luogo, laddove è tuttora, all' estremità nord del transetto. Il giudice Da Nono con la sua diligente descrizione della chiesa ci conferma che nel 1330 la Basilica aveva l' aspetto esterno attuale. Altri episodi che in seguito la danneggiarono (il fulmine del 1394, l' incendio del 1749) motivarono ulteriori restauri, modifiche e migliorie.




Date:  2003/10/17
Section: La Basilica
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